“Eppure il vento soffia ancora
Spruzza l’acqua alle navi sulla prora
E sussurra canzoni tra le foglie
E bacia i fiori, li bacia e non li coglie”
(P. Bertoli)
www.sarnotelling.com
“Eppure il vento soffia ancora
Spruzza l’acqua alle navi sulla prora
E sussurra canzoni tra le foglie
E bacia i fiori, li bacia e non li coglie”
(P. Bertoli)
La prima volta che si è parlato di “bonifica del fiume Sarno” è stato nel 1973. Sono trascorsi da allora 46 anni e il fiume che attraversa tre province della Campania: Salerno, Napoli e Avellino, è diventato il più inquinato d’Europa. Una bomba ecologica che pesa come un macigno sulla coscienza di quanti hanno concorso a realizzare questa vergogna. Dalle pendici dei Monti di Sarno fino al Tirreno. Ventiquattro chilometri lungo i quali si trova di tutto: pneumatici, plastica, sacchetti dell’immondizia, detersivi, carcasse di animali. Persino lavatrici e frigoriferi dismessi. L’aria è fetida e irrespirabile. Lo sanno bene i 750000 abitanti che risiedono lungo le sponde. Sono state fatte varie forme di protesta, sono nate diverse associazioni in difesa del nostro fiume , ma senza troppi risultati. Del resto, attorno al corso d’acqua si sono concentrate, soprattutto alla fine degli anni 60, attività produttive di vitale importanza per tutto il territorio. Le imprese conciarie e tessili, le industrie conserviere, farmaceutiche e metalmeccaniche. Nelle acque, che nel tempo hanno assunto un colore tra il verde e il marrone sono state trovate consistenti tracce di fitofarrmaci, antiparassitari, diserbanti, metalli pesanti, nonché reflui di origine zootecnica e reflui di origine urbana.
Ed è proprio alla foce del fiume dell’antico popolo dei Sarrasti, che l’acqua subisce il maggior degrado, ma nello stesso tempo ci regala uno scorcio di naturale e straordinaria bellezza che ci fa immaginare futuri possibili, rafforzando identità e appartenenza.
Identità e appartenenza sono figlie della conoscenza. Conoscere il territorio del Sarno e la sua storia, significa conoscere ambienti paesaggi, culture e stili di vita irripetibili, potenziali ed eccezionali risorse per uno sviluppo sostenibile.